Paternalismi metropolitani


Il recente sit-in di protesta davanti alla sede di Città Metropolitana riguardo al costruendo argine sulla piana dell'Entella ha visto un epilogo inatteso, ossia un invito al dialogo promosso dalla consigliera Laura Repetto delegata ai lavori pubblici e dall'Ing. Gianni Marchini dirigente del Servizio Progettazione e manutenzione edile della Direzione Lavori Pubblici e manutenzioni.

Il dialogo è finalizzato - così si evince dalle dichiarazioni della Repetto - ad evitare polemiche e a "solamente illustrare il progetto più nel dettaglio" in quanto lo stesso è esecutivo e la costruzione del nuovo argine andrà comunque avanti.

Un dialogo gravemente menomato nelle sue stesse premesse ci vien da pensare ed evidentemente fondato sull'assioma del "visto che non avete capito bene, ve lo spieghiamo di nuovo, magari con qualche disegnino a supporto" ... un non dialogo quello proposto, in quanto assertivamente unidirezionale e ottusamente sordo alle innumerevoli voci del territorio che si è lungamente espresso e ha manifestato coralmente il proprio pensiero critico attraverso i suoi amministratori locali, le associazioni ambientaliste e di rappresentanza delle imprese manifatturiere e dei servizi, la confederazione degli agricoltori, i diversi comitati suffragati dagli autorevoli interventi di studiosi e tecnici accademici di chiara e fama indiscussa.

Se dialogo finalmente (!) vuole essere, che dialogo sia: altrimenti si tratta di una forma pruriginosa di paternalismo tesa ad offendere l'attivismo di una cittadinanza competente ed attenta alle istanze che riguardano il benessere del territorio di appartenenza.




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