Non solo diga ...

 

Non solo di diga trattasi! La posta in gioco è ben  più alta e fa rima, secondo la miserrima tradizione di una certa politica, con speculazione e cemento.

L’inutilità e la dannosità della cosiddetta diga Perfigli sono oramai acclarate sia in termini di presunta mitigazione del rischio idrogeologico sia per la devastazione irreparabile di un magnifico paesaggio agricolo, peraltro, lo sottolineiamo, produttivo! 

Il dibattito sul destino della piana dell’Entella non può essere relegato ad un discorso meramente tecnico che poi, come si è visto nell’ultimo incontro svoltosi in Regione tra i sindaci Di Capua, Mangiante, Bucci (e un governatore Toti stranamente silente) è degenerato in sterile tecnocrazia. Una vocazione tecnocratica alla sterilità dei terreni della piana dell’Entella alla quale evidentemente pensano e, in ultima istanza, si orientano i politici e amministratori pro tempore avvallando con qualche “incazzatura" o “amarezza" lo scempio che si andrà a compiere a danno di tutti i cittadini. Lacrime di coccodrillo?

Meno tecnici e più ecologisti nei processi decisionali! Anche perché la querelle mediatica tra una netta maggioranza decisamente contraria nonché contrariata e un presunto apparato tecnocratico anonimo, dietro al quale si cela il solito partito del cemento, rischia di occultare il disegno generale tutt’altro che nascosto, ma del quale poco si parla. E a parlarne poco sono innanzitutto i sindaci e i partiti del territorio! Il primo lotto - che riguarda il terreno tra la foce e il ponte della Maddalena - prelude a successivi massicci interventi che vanno sotto il nome di “riorganizzazione del sistema viario-infrastrutturale dell’intera area con connessione alle vallate in prossimità di Carasco”: complessivamente sono in ballo oltre 40 milioni di finanziamento e ... la devastazione un paesaggio fluviale unico!

Commenti