Ricerca storico-geomorfologica sulla piana alluvionale dell'Entella 1/4

Cercando in rete documentazione utile sulla annosa questione della piana dell'Entella, siamo "incappati", quasi per caso, nell'interessante paper dal titolo Historical Geomorphological Research of a Liguria Coastal Floodplain (Italy) and Its Value for Management of Flood Risk and Enviromental Sustainability

Si tratta di una ricerca basata sull'approccio storico e coniugata all'analisi dell'evoluzione geomorfologica del paesaggio che rappresenta uno strumento essenziale nello studio della mitigazione dei rischi derivanti da fenomeni alluvionali e nella gestione della sostenibilità ambientale: questo l'intento degli autori dell'articolo pubblicato nell'ottobre 2018 sulla rivista internazionale Sustainability che pubblica periodicamente studi inerenti la sostenibilità ambientale, culturale, economica e sociale degli esseri umani. Un articolo scritto in lingua inglese da ricercatori italiani. Il Ligurian Coastal Floodplain, oggetto della disamina, non è altro che la "nostra" piana alluvionale dell'Entella. Ci siamo detti: traduciamo e divulghiamo lo studio condotto dagli autori afferenti al CNR di Torino, alle università di Nottingham e di Genova con l'intento di diffondere, o meglio, disseminare una cultura del sapere secondo il motto di Legambiente: ambientalismo scientifico e sociale!

Ricordiamo che negli ultimi mesi l'attenzione si è nuovamente concentrata sulla prevista costruzione di un argine artificiale (nota negli annali della cronaca giornalistica con il nome diga Perfigli) e ha visto, contestualmente, la forte mobilitazione di numerose sigle dell'associazionismo ambientale, naturalistico, animalista, culturale, sportivo, sanitario e politico del Tigullio e di Genova.

Ripercorreremo "a tappe", ovvero in quattro puntate, le istanze salienti riportate nelle 24 pagine che compongono lo studio denso di dati e analisi puntuali.

Questo primo post va a delineare il contesto geografico oggetto dello studio. 

L'Entella nasce nei pressi dell'abitato di Carasco dalla confluenza dei torrenti Lavagna, Sturla e Graveglia e scorre per circa sei chilometri per sfociare in mare tra i centri abitati di Chiavari e di Lavagna. Malgrado la brevità del suo corso, il bacino dell'Entella risulta piuttosto ampio - si calcola un'area vasta di circa 375 km quadrati - grazie alla notevole lunghezza dei suoi tre affluenti, che nascono rispettivamente dal Monte Lavagna (1071 m), dal Monte Zatta (1406 m) e dal Passo della Forcella (877 m). Oltre l'Entella, la piana alluvionale comprende i due torrenti Rupinaro e Fravega  (vedi figura 1).  

La piana alluvionale dell'Entella rappresenta una delle più vaste piane costiere urbanizzate della Liguria. E' stata modellata e rimodellata nel corso dei secoli dai processi marini e dai processi di sedimentazione fluviale, ossia dagli effetti combinati dei depositi alluvionali del corso d'acqua e del moto ondoso del golfo del Tigullio. L'accumulo di sedimenti alluvionali è dato principalmente da ghiaia o ciottoli,  fanghi/limo associati a materiale argilloso e componenti inorganiche tipiche di antiche aree paludose.


La piana dell'Entella è caratterizzata dal clima mediterraneo, ovvero periodi estivi caldi e secchi e inverni relativamente miti. Il valore medio annuale delle precipitazioni è di 1167 mm con un picco primario registrato nel periodo autunnale (ottobre-novembre) e un secondo in inverno (gennaio) e in primavera (marzo). I dati della stazione meteorologica di Chiavari non evidenziano tendenze significative nel periodo 1876-2016, si osserva, tuttavia, una sostanziale diminuzione del numero complessivo di giorni piovosi e un aumento dell'intensità delle precipitazioni. L'alveo del torrente Entella non è mai in secca: i livelli idrometrici minimi sono osservabili in estate oppure nei periodi di siccità, mentre in autunno e inverno si registrano le portate massime in concomitanza con forti e prolungate piogge.

(segue)

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