Inaugurato un altro non luogo a Chiavari!

 




Dove saremo mai? Nell'hinterland milanese forse, dove ogni luogo si assomiglia e fa rima con asfalto?

In un certo senso si, possiamo dire di essere nella periferia di Milano, in quei luoghi privi di identità e realizzati con lo stampino. Si parla di misure di compensazione, di oneri di urbanizzazione a carico del privato che, dove prima c'era un parco, ha voluto costruire 14 appartamenti (con prezzi intorno ai 700mila euro) oltre a 59 box privati ... 

E in cambio (visto che si tratta di onere assunto dal privato)? Un parcheggio grigio del tutto dozzinale  per impreziosire il panorama visivo urbano immaginiamo e che ha, poi, l'indubbio vantaggio di  trasformarsi in un deserto incandescente d'estate e in una landa di massima desolazione sempre. Nessuno ha pensato di dover compensare il verde tolto? Magari con aiuole e alberi oppure al costo di risultare all'avanguardia con pensiline dai tetti verdi? 

Come affermava Marc Augé siamo di fronte ai non luoghi, ovvero a spazi che hanno la prerogativa di non essere identitari, relazionali e storici. E ancora, spazi attraverso cui non si possono decifrare né relazioni sociali, né storie condivise, né segni di appartenenza collettiva, ...


Una festa laica di inaugurazione quella consumata oggi tra pochi intimi ... giustamente neppure il vescovo ha voluto benedire lo spiazzo di bitume.

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