Gli anziani del posto raccontano che un tempo la collina di Casale di Bacezza era rinomata per le primizie con le quali riforniva i mercati ortofrutticoli di Chiavari.
La costruzione dell'autostrada e la speculazione edilizia degli anni Novanta ridisegnarono poi il paesaggio di quella che fu sempre percepita quale "area periferica" di Chiavari. In realtà, a pochi minuti a piedi dal quartiere Rupinaro, la collina ospita il polo scolastico "Maria Luigia" e i suoi spazi e impianti sportivi ed è popolata da circa mezzo migliaio di persone. Fanno da cornice all'area le due ville storiche costruite in stile liberty "Clotilde" e "Bombrini".
Dal mese di maggio, il nostro circolo cura due lotti di terreno di proprietà del comune situati in cima alla salita di Via Pianello, proprio adiacenti all'autostrada, e che si estendono per complessivi 877 mq. L'attività di sfalcio delle "razze" si è concluso da tempo e nelle successive operazioni di dissodamento del suolo affiora un'ingente quantità di "zetto" che rivela come la porzione di terreno sia stata utilizzata in maniera massiccia per lo scarico di calcinacci e macerie derivanti, evidentemente, da attività edilizia. Diverse decine sono anche le piastrelle "chiavarine" recuperate e contiamo centinaia di frammenti delle stesse che spuntano continuamente a pochi centimetri di profondità dalla superficie del terreno: in soli pochi metri quadrati ne abbiamo trovate in abbondanza, tante da riempire non meno di quattro cuffe. Si tratta dello scarto di lavorazione di lunghi tratti di marciapiede urbano, insomma: cosa ci fanno in un terreno pubblico ci chiediamo con inquietudine? Chi autorizzò tale forma di "smaltimento" di rifiuti speciali?
Il nostro intento quale associazione di promozione sociale è di restituire alla cittadinanza un'area verde curata, continuando a vigilare sulla tutela del paesaggio, un principio costituzionale inviolabile.
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