Smart cities e Chiavari

Insieme a Helsinki, Copenhagen, Parigi, Salonika, Amsterdam e Stoccolma, Vienna "gareggia" da molti anni nella champions league delle realtà urbane che vantano altissimi standard qualitativi di vita. Si tratta delle cosiddette smart cities, un termine che non convince del tutto Thomas Madreiter, il direttore della pianificazione urbanistica di Vienna, che preferirebbe poter parlare di città "sensibili", "prudenti" o "sagge": un equilibrio tra le diverse istanze tecnologiche, economiche e sociali in modo da organizzare contesti urbani nei quali la comunità dei cittadini possa condurre vite tranquille e pienamente realizzate. 

In Italia i principali capoluoghi di provincia smart sono Milano, Firenze, Bologna, Bergamo, Torino, Trento, Venezia e Parma, mentre le realtà liguri mantengono posizionamenti più defilati.  

Diverse sono le caratteristiche tradizionali che stabiliscono la smartness delle città: smart economy (solidità economica), smart mobility (mobilità intelligente), smart governance (capacità di governo), smart living (qualità sociale), smart people (cittadini partecipi e coinvolti), smart environment (tutela ambientale). A questi criteri qualificanti si aggiunge l'indicatore di trasformazione digitale delle città. 

Considerando la tematica sempre più attuale della sostenibilità ambientale, nel 2020 è stato stabilito un nuovo Smart City Index capace di esaminare le infrastrutture urbane in base a quattro driver, ossia indicatori guida: sostenibilità, resilienza, accessibilità e incisività.

Ci auguriamo che - in vista della tornata elettorale amministrativa che si svolgerà in primavera - il dibattito pubblico dei prossimi mesi si possa incentrare anche e soprattutto sulle tematiche che riguardano il futuro della città di Chiavari quale "capoluogo" sensibile, prudente e saggio dell'intero comprensorio.

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