La commissione regionale per le dichiarazioni di notevole interesse pubblico ha approvato in questi giorni la proposta di tutela paesaggistica e ambientale della piana dell'Entella, ove grava - come è noto - la realizzazione del contestatissimo argine: una progettualità che affonda le proprie radici ideative e tecnico-realizzative nell'ultimo scorcio del secolo scorso.
Le associazioni ambientaliste, la società civile organizzata, gli amministratori locali, numerosi tecnici e studiosi hanno evidenziato negli ultimi anni e mesi le gravi aporie insite nell'operazione "Diga Perfigli" capaci di impattare in maniera nefasta non solo su istanze legate al paesaggio, ma coinvolgendo anche quelle inerenti alle tradizioni, alla storia, alla cultura e alla memoria locali.
Invitiamo gli amministratori pro tempore di Città Metropolitana a compiere quel saggio passo indietro, desistendo dall'intento realizzativo e rivedendo radicalmente - come richiesto da più parti - l'accordo di programma per la mitigazione del rischio idrogeologico del corso d'acqua.
Se la logica dell'imposizione dall'alto della costruzione di infrastrutture vede la netta contrarietà della popolazione - la diretta interessata alle opere vogliamo ricordare - e se le proposte alternative elaborate dal basso non vengono recepite dalla governance politico amministrativa, allora suggeriamo e proponiamo un percorso - una road map - rigorosamente istituzionale incentrato sull'approccio del middle out in grado di rispondere ai reali bisogni della cittadinanza in maniera efficace, efficiente e pertinente.
La proposta del parco agro-fluviale dell'Entella non è più eludibile! Invitiamo i rappresentanti politici del comprensorio del Tigullio di alzare la voce e la mano nei consessi istituzionali sovraordinati nei quali siedono: è il momento di avere e di dimostrare coraggio!
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