Per il bene pubblico!


A distanza di un anno di lavoro possiamo considerarci soddisfatte e soddisfatti del nuovo volto che sta assumendo l'area verde di salita Via Pianello, l'area semi-centrale che si sviluppa alle spalle delle scuole Maria Luigia. L'intera zona era in stato di abbandono da circa vent'anni e stretta nel mirino di lucrose speculazioni edilizie, di altro cemento insomma.

Abbiamo voluto vedere oltre le "razze", l'edera e la vite americana, immaginando quel grazioso uliveto che ci fu descritto nei ricordi delle signore anziane del posto.
Così a fine maggio dell'anno scorso iniziammo le opere di sfalcio dei rovi della porzione di terreno di proprietà del comune di Chiavari, con apposita autorizzazione.
Sapevamo che avremmo trovato il famigerato "zetto" in quantità preoccupante, triste eredità di non remote politiche urbanistiche miopi ed insostenibili, oltre ad una copiosa quantità di rifiuti urbani. 
Agevolati dagli ottimi funzionari degli uffici comunali fummo messi in contatto con i proprietari degli uliveti, due società immobiliari. Con una di esse trovammo l'accordo per una gestione in comodato d'uso nel marzo scorso iniziando a ripristinare gradualmente gli ulivi: un lavoro lungo che ci impegnerà per vari anni, ma non demordiamo.

Abbiamo impiegato complessivamente circa 250 ore di lavoro, utilizzando le attrezzature del circolo, in parte acquistate appositamente, senza alcun onere per le casse pubbliche. Qualche taglietto e graffio anche severo, ma fa parte del mestiere del volontario.
L'area ora inizia ad avere un aspetto nuovo e piacevole, apprezzato dagli abitanti del quartiere e ha colto anche l'interesse (per quanto riguarda l'area pubblica) di altri soggetti privati  che vorrebbero appropriarsene con scopi legittimi, ma non di uso comune, bensì privatistici e particolari. Il nostro progetto prevede, invece, la realizzazione di orti sociali rialzati, un'area di compostaggio vegetale di uso comune, la piantumazione di essenze arboree, oltre alla manutenzione ordinaria del verde per la rigenerazione e la fruibilità del paesaggio. 

Siamo tuttora in attesa di firmare il comodato d'uso con il Comune, ma ci viene comunicato, con un certo imbarazzo, che in questo momento ciò non è possibile per "cause che potete comprendere" ... Comprendiamo fino ad un certo punto e, soprattutto, non condividiamo tale decisione (assunta da chi?), non dopo un anno di lavoro volontario per il bene e l'interesse pubblico che non lede nessuno e mette tutti d'accordo, o almeno così dovrebbe essere. Insomma, una scelta difficilmente comprensibile se si ha a cuore il bene pubblico ... Confidiamo nel fatto che la fiducia riposta nel rapporto tra ente pubblico e ente del terzo settore venga rispettata una volta cessate le, evidentemente, non nominabili cause che ostacolano la definizione di una questione seppur piccola, ma sempre di grande interesse pubblico.

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