Park Assarotti: il verde che latita

 


Riceviamo la seguente lettera firmata che riproponiamo integralmente. Nella immagine tratta da google map si intravvede l'assetto del parcheggio prima del rifacimento.


 PARK ASSAROTTI: SCEMPIO DEL VERDE A CHIAVARI  


Il recente rifacimento del parking al lato della stazione ferroviaria ha peggiorato enormemente  l’estetica di un’area importante e centrale della città, e ha creato anche un pericolo per le  persone. 


Anteriormente, a delimitare la zona destinata alle auto, esisteva un muretto basso, con piano  seduta in ardesia e soprattutto c’erano lunghe siepi di piante sempreverdi, lungo tutto il  perimetro dell’area. La siepe esisteva anche sul confine verso i binari della ferrovia ed era  tenuta più alta, e pertanto costituiva una barriera visuale e acustica nei confronti del passaggio  dei treni. 


Si tenga presente che il rifacimento del parking era stato motivato dalla incorporazione dello  spazio occupato da un binario ferroviario fuori uso da decenni. Quindi, a parità di condizioni,  già si rendevano disponibili vari posti auto in più. 


Tuttavia, invece di limitarsi ad incorporare questi nuovi posti auto, è stato deciso di radere al  suolo sia il muretto che tutte le siepi perimetrali dell’area, evidentemente per dare spazio ad  un numero aggiuntivo di auto. Inoltre è stata addirittura ridotta la larghezza del marciapiede  di corso Assarotti limitrofo al parcheggio, che va dalla stazione fino all’incrocio con corso  Garibaldi, lungo più di cento metri. 

Il giustificato reclamo, quindi, non è per la mancanza di alberi, ma è di avere distrutto centinaia  di metri di piante che esistevano e che potevano e dovevano essere conservate. 

Adesso l’intera area del parking risulta essere un’aperta e squallida piana di asfalto scuro, visibile da tutti i lati. Le auto ora manovrano e posteggiano rasenti al marciapiede, la superficie  del parking è addirittura più alta rispetto al livello del marciapiede e quindi le auto sembrano  in esposizione, e sono separate dai passanti non più dal muretto e dalla siepe ma solo da un  cordolo alto pochi centimetri, il che costituisce anche un pericolo per possibili incidenti. 

E’ incredibile che l’amministrazione comunale, che peraltro in questi anni aveva realizzato  interventi positivi e lodevoli nella città, abbia potuto approvare un progetto assurdo e orribile,  che danneggia e abbruttisce un’area così importante. 

Mentre al giorno d’oggi, in ogni città, ci si sforza di aumentare gli spazi verdi e quelli pedonali,  a Chiavari è stata fatta un’operazione al contrario. Operazione oltretutto carente di motivazioni,  perchè molto raramente l’occupazione del parking raggiunge il 100%. 

E’ auspicabile che la nuova amministrazione comunale riconosca l’errore compiuto (errare  humanum est) e vi ponga rimedio. 

Al posto della fila destinata alle auto, al lato del marciapiede, occorre ricostruire un muretto e  soprattutto rimettervi una siepe, meglio se di piante che fioriscano. E sul lato verso i binari è  necessario collocare una barriera visiva e acustica nel confronto del passaggio dei treni, che  adesso sono in vista aperta. Solo così si potrà riqualificare l’intera zona, così centrale e di grande  passaggio per tutti i chiavaresi e per i turisti. 

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