Convergenze parallele



Parallele convergenti o convergenze parallele è la nota locuzione che riporta alla sottigliezza espressa dalla politica italiana degli anni Sessanta del secolo scorso e che ancora oggi si presta, ahinoi, per descrivere quanto sta succedendo sulla piana dell'Entella e nei dintorni. 

Lo spunto è dato dalla mozione presentata da parte dell'opposizione durante l'ultimo consiglio comunale di Lavagna consumatosi il 27 aprile scorso. Si aprirebbe uno spiraglio, pare di capire, sul blocco dei lavori che gravano sulla piana dell'Entella. Verrebbe chiesto un blocco immediato per impedire lo svolgimento di qualsiasi ulteriore intervento sullo storico seggiun napoleonico in analogia al provvedimento recentemente assunto dall'amministrazione chiavarese per quanto riguarda le opere di difesa spondale sul lato destro del fiume.

In merito alla vicenda apprendiamo dagli organi di stampa che tra comuni non si parlerebbero, ovvero che ciascun comune percorrerebbe strade differenti senza conoscere con la dovuta attenzione le azioni altrui. La mano destra non sa cosa fa la sinistra ... si spera, pertanto, che le diverse iniziative avviate parallelamente possano trovare una convergenza felice.

Oltre a Chiavari e Lavagna, la questione dell'Entella riguarda, come è noto, i comuni di Carasco, Cogorno e, in misura minore, Leivi. A chi giova questo procedere frammentato e frammentario e, aggiungiamo, tardivo? Quali sono gli ostacoli, se ve ne sono, che intralciano l'opportunità di intraprendere azioni condivise?

Riteniamo che l'adozione del Contratto di Fiume, il cui fascicolo è evidentemente rimasto chiuso in qualche cassetto, avrebbe indubbiamente favorito il dialogo tra i diversi e numerosi soggetti portatori di interesse. Un confronto improntato sulla visione di insieme e non parcellizzata dell'intero bacino dell'Entella inteso quale bene d'interesse comune e, nota bene, essenziale in tempi di siccità. 

Se il travagliato iter progettuale pluridecennale noto come Diga Perfigli venisse realmente bloccato, cosa che auspichiamo vivamente, quali sono, allora, le soluzioni prospettate per la mitigazione del rischio idraulico, oggetto originario del contendere?



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